
I processi
Le vittime del Poligono di Tiro di Cibeno e i loro familiari, vittime ancora in vita di quell’episodio, non hanno purtroppo ottenuto giustizia nelle aule di tribunale e la strage resta senza colpevoli.
Le indagini svolte dalla Magistratura italiana nell’immediato dopoguerra sono approdate, nel 1947, all’assoluzione per la infondatezza delle accuse nei confronti fi Hans Haage, SS-Unteroffizier, Sottufficiale del Campo, mentre nessun procedimento a quell’epoca fu mosso a carico di Karl Titho SS-Oberleutnant, comandante del Campo.
Nel 1960, insieme ad altri 694 fascicoli processuali di stragi nazi-fasciste non ancora chiusi, la strage del Poligono di Tiro di Cibeno è “archiviata provvisoriamente” [n.d.r. leggasi “occultata”] nel cosiddetto “Armadio della vergogna” *, collocato in un ambiente di servizio della cancelleria della procura militare nel Palazzo Cesi-Gaddi, con le ante rivolte verso il muro. Un occultamento deciso dai più alti livelli istituzionali del nostro Paese per “la ragione di Stato”: una decisione che ha negato verità e giustizia alle vittime, ha garantito l’impunità alla maggior parte dei responsabili e ha determinato una perdurante rimozione complessiva dello stragismo nazifascista dal dibattito pubblico.
Il ritrovamento dei fascicoli nel 1994, a cura dell’allora procuratore militare Antonino Intelisano, ha consentito la riapertura dei procedimenti. Per le vittime imprigionate nel Campo di Fossoli e assassinate al Poligono di Tiroè stato celebrato un processo contro Karl Titho, Hans Haage, Konstantin Seifer, Otto Rikoff, Josef Koenig, presso il Tribunale militare di La Spezia, che si è concluso il 10 novembre 1999 con l’archiviazione contro Titho per insufficienza di elementi di prova, Seifer, Rikoff e Koenig per mancata identificazione, Haage per la intervenuta morte del reo.
Per approfondimenti sulle indagini sulla strage, che «si sono susseguite, sovrapposte, bloccate e infine arenate per un cinquantennio, in una girandola di istruttorie e di archiviazione […]», si rinvia al volume di Mimmo Franzinelli, Le stragi nascoste. L’armadio della vergogna: impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti 1943-2011, Mondadori, Milano 2002, pp. 222-233, da cui è tratta anche la citazione.
La redazione
*Per indagare sull’occultamento dei fascicoli relativi a crimini nazifascisti è stata istituita, con la legge 107/2003, una Commissione parlamentare di inchiesta, composta da quindici deputati e quindici senatori, che ha svolto la propria attività dall’8 ottobre 203 al 16 febbraio 2006. I verbali di seduta della Commissione sono liberamente consultabili sul Portale storico della Camera dei Deputati. Nel 2016, sul sito dell’Archivio storico, è disponibile l’elenco dei documenti declassificati e di tutti gli altri acquisiti dalla Commissione nel corso della propria indagine (ottenuti dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero della Difesa, dall'allora Servizio Informazioni e Sicurezza Militare (Sismi), dal Consiglio della Magistratura Militare e dal Tribunale di Roma) e può esserne richiesta una copia per via telematica.